Se amate scrittori che mettono a dura prova la pazienza dei lettori questo libro fa per voi.
Se il vostro masochismo vi fa prediligere scrittori che maltrattano i loro lettori questo libro per voi sarà godimento puro.
Se invece cercate un libro onesto, magari non un capolavoro, che mantiene ciò che promette tenetevi alla larga da “Mai ci eravamo annoiati” di Renata Adler.
Leggendolo non rischiereste la noia, solo fastidio verso un groviglio informe di periodi scollegati in cui s’intravede New York, gli anni ’60 del secolo scorso e le esperienze della giovane donna che è l’io narrante. Manca la storia.
Quando fu pubblicato la prima volta negli USA alla fine degli anni ’70 fu considerato avanguardia letteraria.
In un certo senso lo è ancora.
Demetrio Canale
Chissà che “butanade” è. Peccato, ma adesso sto leggendo due libri, uno in Italiano sugli Orfici e uno in inglese sui riti Eleusini. Sorry….
Sorry about what?
La figura della scrittrice sembra interessante. Ebrea, milanese scappò piccolissima con i genitori a NY per sfuggire alle leggi razziali. Laureata in america. Studi alla Sorbona. Negli anni è diventata una delle firme di punta del New Yorker. Mi piacerebbe conoscerla.