Contronatura sarebbe leggerlo

Dovrei trattenermi perchè non c’è miglior pubblicità di una cattiva pubblicità ma questo libro è un monumento all’egotismo del suo autore.
Massimiliano Parente è un uomo colto che non vuole in alcun modo trasmettere il suo sapere ad altri.

Ha costruito un impenetrabile ammasso di parole con l’unico scopo di procurarsi il piacere di maltrattare i suoi lettori e avendo ottenuto come unico risultato di aver contribuito alla deforestazione del pianeta.
Il libro è sul mio comodino da diversi anni ma non sono mai riuscito a finirlo.

Alla fine ho realizzato che contronatura sarebbe leggerlo. 

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Le Buone Maniere di Molly Keane – Astoria

Se esiste, in ogni epoca e ad ogni latitudine, un principio cardine su cui ruota la civile convivenza tra gli esseri umani quel principio è il non mettere in imbarazzo l’interlocutore. Per ottenere questo risultato la strada obbligata è quella del silenzio. Strada imboccata con convinzione anche dai St. Charles le cui gesta popolano questo libro.

Non vi fate fuorviare, sotto l’apparente leziosità del titolo si nasconde una storia cruda scritta con la grazia tipica di chi conosce la buona creanza.

Irlanda 1920, una illustre famiglia decaduta continua a mantenere un tenore di vita elevato senza preoccuparsi di non avere più i mezzi per poterlo fare. Le fatture che arrivano vengono buttate nel fondo di un cassetto senza essere aperte. Gli amministratori, che si preoccupano di tamponare le richieste delle banche, sono considerati ometti insignificanti. Quando si entra in possesso di danaro liquido si acquista una console reggenza piuttosto che pagare i conti dei fornitori.

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Altri sono i motivi di preoccupazione. I cani vengono nutriti con pollo disossato mentre i domestici mangiano amido di patate per non sentire i morsi della fame. Le madri delegano totalmente l’educazione dei figli alle governanti tranne poi licenziarle su due piedi se fanno leggere poesie ai figli maschi. I padri sono impegnati nella caccia alla volpe e negli amori ancillari.

In tutto questo tourbillon di concorsi ippici, passeggiate con i cani e balli per l’inizio della stagione i rapporti umani sono sacrificati sull’altare della discrezione. Anche a costo d’ingenerare equivoci ed errori di valutazione negli individui più fragili.

Demetrio Canale

 

Don’t tell Alfred – Nancy Mitford

Ironia, buone maniere e malinconia sono le parole che descrivono meglio di altre la vita e l’opera di Nancy  Mitford.

“Se avessi una ragazza le direi ‘Sposati per amore se è possibile. Non durerà ma è un’esperienza molto interessante ed è un buon inizio nella vita. Più tardi quando ti sposerai per denaro per l’amor del cielo lascia che sia un sacco di soldi. Non ci sono altre possibili ragioni per sposarsi.”

Questo brano preso da ‘Christmas Pudding’ racchiude tutto il micidiale humor britannico della più colta tra le Mitford Sisters.
Sei scatenate ragazze upper class, formatesi tra i ruggenti anni venti ed i politicamente polarizzati anni trenta del secolo scorso, il cui unico obbiettivo possibile era quello di accalappiare un marito il più altolocato possibile.

Nancy per fortuna cambiò strada e scrisse spassosissime commedie grondanti veleno come “Non dirlo ad Alfred” dove gli scintillanti giochi di parole servono ai personaggi per mascherare una certa malinconia.

Malinconia che lei stessa nascondeva sotto un profondo strato di buone maniere. Quelle stesse buone maniere che lei considerava l’unico vero apporto che le classi alte hanno regalato alla razza umana.

Se uno non può essere felice che almeno si diverta, scrisse ad un amico prima di morire.

Nancy

Irony, manners and melancholy are the words that best describe life and work of Nancy Mitford.

“If I had a girl I should say to her, ‘Marry for love if you can, it won’t last, but it is a very interesting experience and makes a good beginning in life. Later on, when you marry for money, for heaven’s sake let it be big money. There are no other possible reasons for marrying at all.”  

This excerpt taken from ‘Christmas Pudding’ has all the deadly British humor of the most educated among the Mitford Sisters.  

Six unleashed upper class girls, formed between the Roaring Twenties and the politically polarized thirties of the last century, whose only possible goal was to ensnare a husband as highly placed as possible.

Nancy luckily changed for road and wrote hilarious comedies dripping venom as ” Do not tell Alfred ” where sparkling wordplay serve the characters to mask a certain melancholy .

Melancholy that she hid under a deep layer of good manners. Those same manners that she considered the only real contribution that the upper classes gave to the human race.

If one can’t be happy one must be amused, she wrote to a friend before she died.

Demetrio Canale

La Signora Gocà di Marella Agnelli

Che delusione!
Sono rimasto col desiderio di saperne di più. Il libro sembra monco.
Nel raccontare la propria vita l’autrice illumina i genitori, i fratelli, gli amici ma non lei stessa.
Un pudore a raccontarsi che lascia immaginare più che vedere lo scorrere della vita della protagonista dalla nascita alla fine dell’adolescenza.
Ritrosia che però non le impedisce di mostrare orgogliosa la consuetudine, sua e dei suoi familiari, a far parte della classe dirigente del suo paese indipendentemente da chi è al potere.

Marellagnelli

Avrei trovato interessante, antropologicamente, leggere di più su quest’aspetto.
Troppe reticenze non giovano all’economia di un racconto.
Susanna Agnelli, giusto per restare in famiglia, da questo punto di vista era più generosa.
Se comprerete il libro avrete quanto meno il piacere di maneggiare un volume Adelphi.

Demetrio Canale

Ritratto di scrittrice

L’auto scivola tra il traffico e le palme del primo tratto di viale Calabria, direzione aeroporto.
Lei chiacchiera al cellulare.
Ah cara mia non hai un’idea della luce che c’è qui
… e poi il sole
… e che caldo, si potrebbe andare a fare il bagno
… e siamo a fine settembre, mica come da noi in Veneto
… Be allora grazie e a presto.
La guardo riporre l’arnese per telecomunicazioni nella borsa di vernice bordeaux ed esordisco:
Cara Antonia non vorrei dispiacerti, ma stasera vado a casa mia a Scilla per il week end.
Con la coda dell’occhio vedo che mi fa il verso sottovoce.
… e domani farò anche il bagno.
Continua a farmi il verso.
… se non ti scoccia t’invio una foto.
Bestia, sei proprio bestia. Sbotta sorridendo.
Non mi fare complimenti, potrebbe piacermi.
Segue risata piena e buffetto sulla mia mano posata sul cambio.
Continuiamo nel traffico, la conversazione è fluida come se ci conoscessimo da sempre eppure è la seconda volta che c’incontriamo.
Due anni fa, appena visto al solito aeroporto, mi ribattezzò Sciagurato Chaffeur con tanto di successiva consacrazione in un racconto pubblicato su Avvenire.
Nacque un canale di comunicazione inusuale tra due estranei. Seguirono due giorni di conferenze, incontri con gli studenti dei licei, interviste e tanta disponibilità.
Sul finire della sua visita rischiai di alienarmi le sue simpatie per sempre.
Sorbendo un caffè, poggiati sull’acciaio unto del bancone di un bar mi avventurai:
In questi giorni mi è sembrato di aver avuto di fronte una donna che dalla vita si è presa ciò che ha voluto, dico accompagnando l’affermazione con un gesto eloquente della mano.
Mentre parlo ho l’impressione di guardarmi dall’esterno, tanto che quel gesto mi rimane impresso più di ogni altra cosa, e penso: ma cosa sto dicendo?
Lei poggia la tazza di cappuccino bollente sul bancone, si volta e dice
E’ vero.

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Lì è nata la mia ammirazione per Antonia Arslan, donna coraggiosa che non si nasconde dietro falsa modestia.
Scrittrice di razza, anche se lei ama definirsi una cantastorie, non ha bisogno di presentazione alcuna.
Tutti gli aggettivi che mi vengono in mente non rendono appieno la forza di volontà e la generosità che traspaiono da questa donna minuta nel corpo, elegante nei modi e sincera con le parole.
Se qualcuno ancora non si fosse imbattuto letterariamente in lei consiglio d’iniziare con “La Masseria delle Allodole” per poi passare agli altri suoi titoli.
Si potrà così apprezzare la scioltezza narrativa anche nelle opere meno note.
Inutile dire che durante quel fine settimana il mare mosso continuò a sbattere contro il muro di cinta di casa ed io mi limitai ad ammirare Stromboli dal terrazzo, pensando alle brume del nord.
Demetrio Canale